Vivere in isolamento forzato con una persona affetta da demenza può comportare disagi complessi. Ecco un decalogo per affrontare le giornate.
Vivere in isolamento forzato accanto ad una persona con demenza può comportare dei disagi più complessi che per gli altri cittadini: le persone con demenza sono particolarmente vulnerabili e possono subire effetti psicologici rilevanti, pertanto necessitano di maggior protezione.
Quindi, come affrontare queste lunghe giornate se si convive con un anziano affetto da una demenza?
1 – Pianificare le giornate
Garantire una routine quotidiana stabile, aiuta a sentirsi più sicuri. è opportuno programmare le attività, fissare e rispettare gli orari delle attività, dei pasti e del riposo e mantenere un ritmo simile in tutte le giornate.
Questo potrà prevenire la comparsa dei disturbi che talvolta si manifestano dal tramonto in avanti (stato confusionale, agitazione e deliri) e aiuterà la persona malata, e indirettamente anche chi è al suo fianco, a trascorrere una notte più serena
2 – Fornire informazioni semplici su ciò che sta accadendo.
Questa è una circostanza eccezionale e non può passare inosservata, quindi è importante condividere con calma, semplicità e tranquillità informazioni e fatti su ciò che sta accadendo. Le informazioni devono essere veritiere per non creare smarrimento e generare sfiducia negli altri anche in fasi successive.
Focalizzarsi su ciò che è positivo e dissipando la paura diffusa dai media. Inoltre fornire informazioni comprensibili su come ridurre il rischio d’infezione, ripetendole ogni volta che è necessario.
3 – Attenzione ai segnali del corpo
Uno stato di malessere fisico o di dolore può essere manifestato non a parole, ma attraverso il comportamento. Occorre prestare attenzione a espressioni di dolore, irrequietezza, strofinamenti delle mani sul corpo, andatura più instabile, Inoltre è importante curare che si idrati a sufficienza, perché può non avvertire la sete oppure non prendere l’iniziativa di bere da solo
4 – Attenzione ai segnali dell’animo
Le persone con decadimento cognitivo sono sempre in grado di percepire con chiarezza gli stati d’animo di chi è con loro, restandone influenzati come uno specchio, e di comprendere il linguaggio non verbale. Per questo la nostra ansia e le nostre paure saranno anche le loro … la prima regola è comprendere noi per comprendere loro
5 – Foto, libri e ricordi
È il meccanismo del recupero della memoria, la riscoperta del passato, la cui utilità non vale soltanto per le persone con Alzheimer, ma per tutti noi: approfittare del tempo da trascorrere in casa per ordinare e sbirciare libri, fotografie, dischi, vecchi giornali e oggetti dimenticati i n un angolo. Questo stimola la memoria della nostra vita e della famiglia, tanto più quando i ricordi vengono sollecitati con calma e ironia. Anche ascoltare musica e canzoni amate ha lo stesso effetto di riattraversare le sensazioni vissute nel passato
6 – Musica ed emozioni
La musica è un formidabile strumento per eliminare l’ansia e prevenire la depressione ed è un aiuto per i malati di Alzheimer per riportare a galla le memorie di una vita: riascoltare un brano “storico”, associato a particolari ricordi, emozioni, situazioni, rievoca il momento cui quella canzone è entrata dentro l’animo, così come le emozioni provate, distogliendo la persona dalla situazione presente.
7 – Scrivere la propria storia
Scrivere insieme eventi piacevoli della nostra vita o anche una biografia. Narrare gli eventi personali o pubblici è un ottimo modo per occupare il tempo, ed è molto importante che la persona sia libera di riviverli o ricordarli a suo modo. Il libro della propria vita potrebbe rimanere visibile sul tavolo per essere aggiornato ad ogni occasione; non sarà soltanto un libro, ma anche una testimonianza e un’eredità per la nostra famiglia.
8 – Attività quotidiane
Occupare il tempo con attività piacevoli e lente: Le persone malate amano essere coinvolte nelle attività della casa (cambio di stagione, lista della spesa, riordino dei cassetti, rammendo e piccole manutenzioni), Si devono assegnare compiti commisurati al declino cognitivo, in modo che riescano a portarli a termine lasciando spazio alla creatività. Non contano i risultati, ma l’impegno che viene profuso in giornate altrimenti vuote
9 – Cucinare insieme per tutti
Per pianificare la giornata è fondamentale occuparsi del pranzo e della cena. Anche in questo caso, gli anziani possono essere un aiuto prezioso e cucinare insieme un momento di svago e passatempo: dal decidere insieme cosa preparare, al cucinare il cibo. Lasciare a loro compiti semplici e frazionati, rigorosamente commisurati alle capacità residue. In questo modo si offre la possibilità di sentirsi capaci ed utili contribuendo a migliorare la loro autostima.
10 – Movimento
Garantire il movimento ai malati: si può camminare lungo il corridoio, su un terrazzo, per le scale o fino al cancello del cortile, oppure organizzare una sorta di psicomotricità sul posto: facendo su e giù dalla sedia, sollevando le ginocchia o le punte dei piedi da seduti, alzando una gamba per volta e sollevando le braccia verso l’alto.