Sabato 24 ottobre 2020 l’assemblea sociale di AIMA Biella ha approvato il bilancio del 2019 e l’adeguamento dello statuto alla nuova legislazione del Terzo Settore.
Adempimenti che si sarebbero dovuti chiudere nella primavera del 2020 ma che, per effetto delle proroghe contenute nei vari DPCM, sono slittati per tutte le associazioni alla fine di ottobre.
Bilancio 2019: in crescita gli introiti del 5xMille
Per quanto riguarda il bilancio 2019, è rilevante la crescita degli introiti dal 5xMille che sono aumentati del 55% rispetto al 2018 con un incremento del 21% del numero delle persone che hanno firmato per AIMA nella loro dichiarazione dei redditi.
Le entrate del 2019 rispetto al 2018 sono aumentate del 9,7% mentre le uscite sono aumentate del 3,4%, mitigando il disavanzo di gestione di circa 10% rispetto all’esercizio precedente. In aumento anche il numero dei soci che nel 2019 è stato di 251 e che, nei primi mesi del 2020, è salito di ulteriori 98 unità.
Mente Locale: duecento soci coinvolti nelle attività
Notevole l’attività del centro Mente Locale con 109 soci che hanno frequentato la “Palestra della Memoria” per la stimolazione cognitiva e 102 coinvolti in tutte le altre iniziative di socializzazione e contrasto al decadimento cognitivo (dallo yoga all’arte, dal Qi Gong al teatro, dal Nordic Walking al coro). E proprio per queste attività diverse dalla stimolazione cognitiva, il centro Mente Locale ha ospitato 395 incontri nel corso dell’anno, realizzati grazie all’apporto di 18 professionisti. Il totale dei partecipanti, considerando anche le persone non associate AIMA, è stato di 184. Al di là delle attività ordinarie, il centro Mente Locale ha ospitato anche 86 eventi diversi – da conferenze ad aperitivi, da mostre a concerti – che hanno portato a villa Boffo 1338 partecipanti, contribuendo a disseminare la conoscenza della mission di AIMA Biella.
Palestra della Memoria: 1717 ore di stimolazione cognitiva
Molto rilevante, ha sottolineato il presidente di AIMA, Franco Ferlisi, l’apporto qualificante dei professionisti nelle attività storiche di AIMA, la stimolazione cognitiva e il sostegno a pazienti e familiari. Sono infatti 7 le psicologhe che si alternano negli incontri della Palestra della Memoria, alle quali si aggiungono una psicologa che segue i Caffè Alzheimer e un’assistente sociale per i gruppi di auto-mutuo aiuto. Sono stati 23 i gruppi che hanno partecipato alla Palestra della Memoria tra Biella, Cossato e Vallemosso per un totale 1717 ore di “esercizio”.
«Il personale e i volontari sono le principali risorse di AIMA» ha detto Ferlisi. «Grazie a loro siamo riusciti a raggiungere le persone in difficoltà anche dentro i mesi di blocco forzato delle attività per continuare a offrire aiuto, supporto e vicinanza».
Preziosa collaborazione con ASL Biella e Consorzi socio-assistenziali
Rilevante inoltre e non soltanto riferita al 2019, la solida collaborazione tra AIMA, il Centro della Memoria dell’ASL di Biella e i Consorzi IRIS e CISSABO. Anche sul 2019, AIMA ha finanziato una psicologa per il sostegno alle famiglie presso il Centro della Memoria e un’assistente sociale in compartecipazione con i Consorzi. Questo ha permesso di attivare 43 interventi di sostegno psicologico individuale, 29 gruppi di informazione sulla malattia, di inserire 110 malati in gruppi di supporto e di lavorare in rete con le istituzioni, in primo luogo con la Regione, per affrontare le situazioni più complesse.
Ferlisi: “Si riconosca economicamente al volontariato il ruolo che svolge nella società”
In chiusura di assemblea, Ferlisi ha sottolineato come, in accordo con le altre associazioni del Piemonte con cui AIMA Biella collabora da anni, si stia facendo fronte comune in primo luogo verso la Regione, affinché le organizzazioni di volontariato possano uscire dall’emergenza con un ruolo rafforzato e meglio definito. «Finora il terzo settore è stato lasciato ai margini, nonostante tanti servizi destinati alle persone più fragili stiano sopravvivendo soltanto grazie alle forze del volontariato organizzato. Questo impegno, che è anche di natura economica, passa però sempre in secondo piano tanto che parecchie associazioni tirano avanti con difficoltà e rischiano di dover accantonare progetti e attività che davano sostegno a tante persone. Stiamo quindi chiedendo con forza che il volontariato sia riconosciuto come erogatore di servizi e come tale possa essere destinatario di risorse economiche al pari di altri soggetti».
Ortone: “Le ricadute sociali dell’attività di AIMA sono notevoli”
Da citare l’intervento della geriatra Elena Ortone, da anni nel direttivo di AIMA, che ha voluto testimoniare la rilevanza delle attività di stimolazione cognitiva e di socializzazione. «Proprio nei mesi di blocco, mi sono personalmente accorta di quanto sentissi la mancanza di un luogo come Mente Locale al quale indirizzare le persone che visitavo. Le terapie farmacologiche esistono, lo sappiamo, ma nulla ha il potere di cambiare davvero la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari come un luogo dove si costruiscono relazioni umane e si ha la possibilità di esprimere le proprie potenzialità, qualunque esse siano. Il bilancio “umano” delle ricadute sociali di quello che AIMA sta facendo per la comunità biellese è totalmente positivo, ben al di là della freddezza dei numeri».